CRUSADER MK. I   

  ITALERI SCALA – 1 / 35

 

di  TALLILLO Andrea e Antonio

 

In genere, la risposta di alcune case modellistiche alla ‘fame’ di novità è la variante ricavabile da un kit già prodotto, cioè un rimedio temporaneo. A volte, però, c’è il vantaggio che escano delle versioni veramente interessanti, per alcune particolarità, di kit veterani come quello del Crusader III che chi ha un po’ di pancetta ed i capelli brizzolati ricorda ancora con commozione.

Il Crusader I offerto nella confezione numerata 6432 è l’interessante primissima serie, usata solo nel deserto libico attorno al giugno 1941 ed in pochi esemplari – circa 50. Le sue peculiari caratteristiche lo rendevano simile ai precedenti Cruisers, dei quali conservava alcuni dettagli mentre altri erano mutuati dal coevo Covenanter.

Purtroppo, mentre su di una rivista inglese – indovinate quale – il recensore si è profuso giustamente per un po’ sul kit sottolineandone le potenzialità, da noi sinora questo nuovo prodotto dell’Italeri ha strappato solo poco più di venti righe e senza il minimo approfondimento. Siamo talmente bombardati di kits di carri tedeschi, che non siamo capaci di far fronte a quello che tedesco non è ?

In attesa che escano articoli approfonditi – a tempo debito – non sarà male buttare giù qualche riga per chi l’avesse comperato e volesse rifinirlo al meglio. Chi ne sa già di più ha già staccato i primi pezzi e cliccherà oltre… Per comodità procederemo per settori :

Lo scafo nella parte posteriore manca di alcune bullonature e la griglie d’aerazione vanno in parte ingrandite, il gancio di traino mancava ed è da rimuovere, così come il serbatoio ausiliario non era presente. I filtri montati a volte erano del tipo più tardo, comune alle versioni successive, i pezzi sono presenti nel kit, per fortuna. In genere, la configurazione dei fari era quella del kit e ciò obbliga a stuccare i forellini per i salvafari, mentre le maniglie – pezzi 39c – non hanno riscontro nella documentazione. La torrettina era sempre presente, e la postazione del guidatore al posto del portellino di tiro aveva una bassa copertura piramidale.

Le ruote potevano essere munite delle coperture a disco o restare scoperte, purtroppo sono fornite solo quelle per le file esterne. I parasabbia potevano essere anche lunghi, ma sempre nello stile spiovente e non più a perpendicolo, sul retro non terminavano a scalino.

Sulle torrette dei primi Crusaders erano montate le radio n. 9, con un’unica antenna ospitata in una protuberanza tonda a sinistra, si passò solo in seguito alla configurazione dei Mk. I e II,con le due antenne delle radio n. 19. In ogni caso mancava la scatola posteriore, mentre più tardi furono montate anche torrette a scudatura anteriore più tondeggiante, ovvero quelle dei Mk. I e II.

Il caricamento prevedeva solo le due cassette anteriori sui parafanghi, ed una lunga incastellatura per i tipici contenitori ‘water-petrol’ sul retro dello scafo, angolata all’indietro all’altezza delle griglie.

La colorazione poteva essere sia quella ‘Caunter’ a linee spezzate sia il semplice giallo sabbia, ma esistono foto scattate da artiglieri italiani che mostrano dei primi Crusader con colorazione sabbia a chiazze irregolari verdi. Pochi i contrassegni, attenzione ad abbinare matricole, numeri, stemmi di reparto e bandierine sulla antenna radio (anche loro cambiavano da reparto a reparto e di periodo in periodo).

Se abbiamo fatto venire qualche ispirazione a chi volesse completare questo interessante kit, torneremo sull’argomento colorazione e contrassegni, perché ormai i libri più quotati sull’argomento sono a volte introvabili. Intanto, ..buon lavoro !

 

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