TANK  MASTER   Special  07

- Carri armati nella Grande Guerra -

 

-  Mattioli 1885  -  (2020) di  Daniele Guglielmi

 

recensione di Andrea e Antonio Tallillo

 

   Poco più di cent’anni fa, il triste apparato di morte costituito dai reticolati e dalle mitragliatrici, che aveva causato altissime perdite fra le opposte fanterie cominciò a non essere più così micidiale, grazie ad una nuova arma, il carro armato. I primi erano inizialmente poco più che enormi scatoloni irti di mitragliatrici e cannoni, anche se ottimi successi li ebbe una piccola macchina francese che introduceva il concetto della torretta girevole. In soli due anni, il nuovo mezzo crebbe in efficienza ed in importanza per le operazioni, diventando il protagonista di alcune battaglie cruciali, fino a diventare quasi indispensabile. Da tempo non era più stato pubblicato qualcosa sull’argomento in italiano, esistevano vecchi testi poco particolareggiati, e con poche e fumose immagini, per non parlare delle illustrazioni a colori, spesso definibili approssimative. Un pò in ritardo sull’anniversario, ma benvenuto, ci pensa questo nuovo libro dell’interessante serie Tank Master a mettere un punto fermo su quel particolare periodo e su quei mezzi, antenati dei gioielli di tecnologia su cingolo che siamo abituati a vedere in azione negli anni 2000.

   L’autore, ancora una volta, non ha bisogno di molte presentazioni, ha saputo esporre molto bene la complicata storia dell’entrata in servizio dei vari tipi concepiti dai tecnici inglesi, francesi e tedeschi, lo sviluppo e le varie versioni dei carri inglesi, si è poi concentrato sull’anno 1918 che vide vere e proprie masse di carri armati all’opera, uno scenario inimmaginabile solo pochi mesi prima, nonché sull’offensiva finale che registrò ufficialmente, una volta per tutte, la validità del triangolo mobilità, protezione e potenza di fuoco, con le possibilità dell’epoca permettendo. Un’altra prova di ottima preparazione del testo è la panoramica su altri fronti, e le descrizioni più approfondite dei vari tipi di mezzi, anche un po’ meno conosciuti dei "tanks" inglesi o dello A7V tedesco. Dal punto di vista umano, si parla anche degli equipaggi, spesso coinvolti in prevedibili smacchi, ma che prestarono servizio senza esitare, in più di un episodio, anche minore, superando i molti limiti dei mezzi in dotazione e quelli del dovere, modellisticamente, molto utile il capitolo del camouflage.

   Il valore aggiunto dell’opera è costituito dalla galleria fotografica, sono 79 immagini in bianco e nero, ben stampate e molte inedite o perlomeno ben poco conosciute. Vi si possono trovare molti spunti, ora che molti, se non tutti i carri, almeno quelli principali, hanno avuto una realistica corrispondenza nelle scale più popolari. Ciliegina sulla torta, ben 24 tavole a colori di un’altra persona ormai nota per abilità e versatilità, un Ruggero Calò a suo agio con nuances e sfumature affatto usuali. Il libro è consigliabile a tutti gli appassionati di storia militare ed ai modellisti che vogliano cambiare un pò aria dai certi triti e ritriti soggetti del successivo conflitto mondiale.

 

 

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