LA COLONNA DELLA LIBERTA’

 

SERMIDE  E  FELONICA  27 APRILE 2008

 

di   Lauro BONFA' ,  Andrea e Antonio TALLILLO

 

 

      SLIDESHOW :   la colonna della libertà/Colonna.mp4   

 

Che rabbia, quando leggiamo i reportages da Beltring, con le sue sfilate senza fine di mezzi – corazzati e non – con gli appassionati di storia viva nelle loro varie uniformi ed il pubblico nient’affatto intimidito, anzi catturato dall’atmosfera particolare di quei giorni. Facendo le debite proporzioni, anche in Italia e più precisamente nel mantovano si è potuta chiudere una manifestazione storico-rievocativa che ha stabilito una pietra miliare nella storia di quelle di questo genere. 

Per la prima volta, una colonna di mezzi militari storici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, denominata Colonna della Libertà, è partita il 19 aprile 2008 da Roma, toccando il Po il 26 e 27 dopo una dozzina di tappe nel suo lungo spostamento verso Nord. A Sermide, il 26 aprile, i moltissimi visitatori hanno potuto ammirare la ricostruzione di campi militari d’epoca e, visto che il pubblico non ci si sazia solo con la storia, oltre ad aeree espositive con automezzi e militaria, si è potuto nel centro storico anche accedere a degustazioni di vari prodotti tipici della zona. Il giorno dopo, due lanci di paracadutisti da un ‘Dakota’ in località Roversella hanno simbolicamente ricordato quello storico, della notte del 20 aprile 1945  con alcuni reparti parà italiani dell’esercito cobelligerante – alla vicina  Dragoncello.  Poi, alle 16.30, veicoli anfibi d’epoca hanno attraversato il Po ed è stata una vera emozione assistervi, oltre ad aver gustato i dettagli dei vari DUKW dei quali non mancano ora le riproduzioni in scatola di montaggio, alla portata di tutti.

Il clou si è avuto però a Felonica il 27 aprile,  quando il Museo della Seconda Guerra mondiale del fiume Po’, recentemente organizzato nella giusta veste di centro della memoria degli eventi bellici locali, ha aperto le porte. Per la verità, l’ allora quasi sconosciuta  Felonica  ebbe un ruolo importante in quelle circostanze, trovandosi al centro delle direttrici di ritirata tedesche e ben presto anche di quelle alleate, particolarmente della 91 a divisione fanteria americana e 6 a divisione corazzata sudafricana. I tenaci ed infaticabili appassionati locali meritano ogni  plauso perché nel Centro Culturale Polivalente ‘C. Zavattini’ hanno saputo costruire una bellissima vetrina di materiali recuperati, durante tutto il corso dell’anno gli spazi museali permettono conferenze e proiezioni, nonché mostre a tema anche di lunga durata. La giornata si è conclusa con il sorvolo di arerei storici dell’Aero Club di Mantova sugli argini del Po.    

Non si può che plaudere ad eventi di questo tipo, legati al locale ma che hanno molte valenze di ricostruzione storica più complessa. Ormai anche il fronte italiano, a lungo dimenticato, si sta veramente imponendo sia nella pubblicistica che nel mondo modellistico. Vicende storiche anche drammatiche non mancarono attorno al Po, che vide crollare le ultime speranze tedesche e passare dirette a Verona ed al Brennero, ma anche a Ferrara ed al Tarvisio le colonne alleate ricchissime di mezzi e rifornimenti. Si può tranquillamente affermare che manifestazioni di questo tipo siano un buonissimo mezzo per tramandare la storia senza essere noiosi, anzi accontentando una vasta fetta di pubblico e gettando il seme della ricerca storica. Anche noi modellisti, potremo trovare in giornate di questo tipo sia un po’ di relax che utilissimi spunti  per nuovi modelli e nuove ambientazioni.   

                                                                                                         

 

                       

                       

                       

                       

                       

 

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