Fiat - CMASA  R.S. 14

                                                       - Il Ricognitore Stiavelli  o  R.S. 14 -
     
                                                                       articolo tecnico Giorgio DI GIORGIO   

note modellistiche di Bruno SERMARINI

 articolo modellistico di Enrico CALANCHINI

 

Dai Notiziari  n.4/2007 e n.1/2008         

 
E’ l’anno 1937, alla Fiat CMASA di Marina di Pisa, vincitrice di un concorso indetto dal Ministero dell’Aeronautica, l’ing. Manlio Stiavelli sta progettando un idrovolante dalle linee eleganti di costruzione interamente metallica da adibire alla ricognizione strategica marittima e destinato ad affiancare i Cant. Z. 501 e 506già in servizio.
Caratteristiche principali della nuova macchina, già denominata R.S. 14, dovranno essere velocità e grande maneggevolezza.
 
Il prototipo vola nel 1938 e pilotato dal collaudatore inviato dal Ministero , M.llo Troiano, raggiunge la bella velocità di 408 km/h e sale a 4.000 m. in 8 minuti , rientrando ampiamente nelle specifiche ministeriali. Ciò nonostante la Regia Aeronautica, che già in precedenza aveva imposto il parabrezza a scalino non previsto dal progettista, richiede delle modifiche sia strutturali e aerodinamiche che operative, le più importanti riguardano un disegno diverso del governale , l’innalzamento dei piani di coda fino alla radice della deriva, lo spostamento del tubo di Pitot dal muso all’ala destra nonché l’apertura di due sfinestrature in fusoliera con relativa installazione di due mitragliatrici cal.7,7 e la blindatura dei posti di pilotaggio.
 
In totale fra il primo ed il secondo prototipo si contano una trentina di modifiche che contribuiscono ad appesantire l’aereo la cui velocità è ora inferiore ai 400 km/h.
A questo punto da parte ministeriale c’è qualche ripensamento sull’utilizzo dell’aereo solo per la ricognizione e si pensa di assegnarlo anche al bombardamento marittimo visto che il progettista ha già disegnato un contenitore per carichi offensivi da applicare sotto la fusoliera che non penalizza sensibilmente l’aerodinamica della macchina. Decisione peraltro abbastanza incomprensibile quando per il bombardamento marittimo si utilizza già il 506 e la specialità ha dimostrato tutti i suoi limiti.
Siamo arrivati al 1940 e i due prototipi sono a Vigna di Valle per approfonditi collaudi. Qui in un incidente uno si danneggia gravemente ai galleggianti e richiede lunghe riparazioni, l’altro durante un volo di prova, per una errata manovra precipita causando la perdita dell’equipaggio.
 
Nel frattempo la 148^ Squadriglia di base a Bracciano, incomincia a ricevere gli aerei sui quali dovrà avvenire l’addestramento del personale. Qui il 4 giugno 1941 in una macchina si ha il cedimento dei montanti dei galleggianti, incidente che si ripete il 23 agosto rendendo evidente che si tratta di una deficienza strutturale alla quale bisogna porre rimedio. I voli vengono pertanto interrotti e passa anche tutto il 1941.
I primi aerei destinati all’impiego operativo arrivano alla 170^ Squadriglia di Augusta nel marzo 1942, ben 5 anni dopo la progettazione, che hanno visto ridursi progressivamente sia le prestazioni della macchina sia i vantaggi nei confronti degli avversari che nel frattempo hanno messo in linea nuovi aerei con notevoli caratteristiche.
Sull’utilizzo dell’aereo emergono pareri contrastanti; alle qualità positive quali ad esempi l’indubbia maneggevolezza e la struttura metallica, si contrappongono difficoltà in decollo (tendenza ad imbardare) ed elevata velocità in ammaraggio, che tuttavia non ne pregiudicano l’impiego che comprende ora, oltre alla ricognizione, anche la scorta ai convogli. La consegna ai reparti prosegue ininterrotta per ripianare le perdite in combattimento o per incidenti e si arriva alla vigilia dello sbarco in Sicilia con 57 R.S. 14 presenti in reparto che sono ridotti a 12 un mese dopo l’armistizio. Questi vengono trasferiti a taranto dove entrano a far parte del Raggruppamento Idro che alla fine delle ostilità avrà ancora in linea 9 R.S. 14.
 
Nel dopoguerra i ricognitori Stiavelli adattati al trasporto di 4 passeggeri, volano ancora come Corrieri Aerei Militari sicuramente fino al 1948, poi quelli ancora esistenti vengono (ovviamente) tutti demoliti. Gli addetti ai lavori concordano nell’affermare che per la Regia Aeronautica ne furono costruiti 152 esemplari così suddivisi :
2 prototipi  -  MM 380 (?) ; MM 383
12  - I serie  - MM 35386 / 35397  maggio / dicembre 1941
22 – II serie  -  MM 35401 / 35422  aprile / luglio 1942
116 – III serie – MM 35639 / 35788  luglio 1942 / ?
 
Sulle matricole dei prototipi non c’è accordo, qualcuno assegna la MM 380 al I prototipo, altri la MM383, senza però specificare quella del secondo.
Una fonte attendibile riporta inoltre che alla fine del 1943 i tedeschi prelevarono alla CMASA dieci R.S. 14 di qui trasferiti in volo con tappa intermedia a marsiglia, dove furono utilizzati.
La terza serie differiva dalle precedenti per l’eliminazione della massa  compensatrice sulla sommità del governale e per la comparsa della carenatura del radiogoniometro sul dorso della fusoliera in accordo con il manuale (della I serie) che recita : “L’impianto radiogoniometrico è costituito dal telaio radiogoniometrico situato al disopra del posto del radiotelegrafista….” A questo proposito occorre rilevare che, almeno in una foto, il radiogoniometro è sul ventre della fusoliera, quindi…..
 
DAL MANUALE (C.A. 578)        
 
L’idrovolante Fiat R.S. 14 è un apparecchio monoplano bimotore, bicomando a fusoliera e due galleggianti di costruzione interamente metallica.
 
FUSOLIERA
La fusoliera è costruita interamente in duralluminio sia nell’ossatura che nel rivestimento: Anteriormente essa temina con uan gabbia di sottili tubi di acciaio saldato ai quali è assicurato il rivestimento trasparente di plexiglas. In essa è installato l’abitacolo dell’osservatore puntatore che ha a disposizione il dispositivo di sgancio bombe.
Dietro l’abitacolo del puntatore c’è il posto di pilotaggio con i posti affiancati, i comandi sono doppi. Posteriormente al pilota di sinistra è sistemato l’impianto di R.T.G. con il supporto apparati fissato al fondo e alla fiancata sinistra della fusoliera. In fusoliera è sistemato inoltre l’armamento difensivo costituito da 3 mitragliatrici mentre quello offensivo, costituito da bombe, è contenuto in un cassone applicato sotto la stessa. L’installazione aerofotografica ha la sua sede a poppavia delle armi laterali ove trovasi, sul fondo della fusoliera, un portello apribile verso l’esterno comandato dall’osservatore.
I piloti e l’osservatore hanno la possibilità di svincolare parte della vetratura del musone per lanciarsi con il paracadute.
Sui lati della fusoliera ci sono due sportelli scorrevoli che permettono la visione senza l’interposizione di trasparenti . Sulla fiancata di fusoliera in corrispondenza del posto da radiotelegrafista, è predisposto un portello di accesso apribile verso l’esterno. L’abitacolo dell’osservatore puntatore è munito di un sedile con spalliera mobile per favorire l’accesso all’abitacolo stesso, e di una pedana mobile in tubi di acciaio destinata a consentire all’osservatore una comoda posizione.
 
CODA
La coda comprende la deriva, il timone di direzione, lo stabilizzatore e l’equilibratore. La costruzione è interamente metallica con le parti mobili rivestite in tela di cotone.
 
GALLEGGIANTI
 I galleggianti hanno il fondo fortemente stallato ed il dorso arrotondato. Il contorno delle sezioni trasversali del fondo è costituito da linee rette, eccettuata la zona prossima al ginocchio compresa tra la prua ed il gradino, dove il fondo è fortemente incurvato in modo da evitare che gli spuzzi di acqua che si formano in decollo possano colpire le superfici trasparenti della cabina di osservazione. Il galleggiante è diviso in cinque compartimenti stagniil maggiore dei quali contiene due serbatoi di combustibile. Ogni compartimento ha un portello di ispezione e aereazione.    
 
CELLULA
L’ala è costituita da due semiali che si vanno ad incastrare nella fusoliera mediante quattro attacchi di acciaio ad alta resistenza. Gli alettoni e gli ipersostentatori hanno ossatura metallica e rivestimento in tela di cotone.
 
GONDOLE DEI MOTORI
La gondola di ciascun motore è costituita dal cofano del motore e da un corpo affusolato che chiude e raccorda di poppavia la sagoma di ingombro del motore ed è attraversato dall’ala.
 
POSTI DI PILOTAGGIO
I posti di pilotaggio sono due affiancati. Il sinistro è destinato al pilota, il destro, che deve essere considerato ausiliario, al comandante. I seggiolini sono regolabili in altezza; il cruscotto è diviso in tre parti, quella centrale fissata alla fusoliera con gli strumenti dei motori e le due laterali su sospensioni elastiche, portanti ciascuna un gruppo completo di strumenti per la condotta del volo che pertanto risultano doppi.
 
ARMAMENTO
L’armamento di lancio comprende una mitragliatrice Scotti cal.12,7 montata su torretta Lanciani Delta E sul dorso della fusoliera, con una dotazione di 350 colpi più 300 di riserva e due mitragliatrici laterali Breda Safat cal.7,7 con 500 colpi cadauna. Queste ultime sono retrattili in fusoliera mediante bracci incernierati su un tripode fissato alla stessa. Due portelli apribili permettono la fuoriuscita e l’occultamento delle armi. L’armamento di caduta costituito da bombe, è sistemato in un cassone di forma aerodinamicamente profilata applicabile sotto la fusoliera.
 
INSTALLAZIONE AEROFOTOGRAFICA
La macchina fotografica del tipo Aeroplanimetrica A.G.R. 90 si trova nella parte posteriore della fusoliera ed è montata mediante una sospensione antivibrante su un supporto. L’obiettivo è protetto dagli spruzzi da uno sportello a tenuta stagna; i comandi della macchina e dello sportello sono nell’abitacolo dell’osservatore.
 
INSTALLAZIONE R.T.G.
 Il posto del radiotelegrafista è nella parte anteriore della fusoliera subito dietro il posto di pilotaggio, dietro il posto del radiotelegrafista c’è un portello dal quale è possibile il lancio con il paracadute. Il trasmettitore radiotelegrafico è del tipo R.A. 350-1 ed è alimentato dal generatore retrattile posto sulla gondola del motore destro , il ricevitore è del tipo A.R. 8 e il radiogoniometro del tipo RGM.37.
 
SISTEMAZIONI MARINARESCHE
Le sistemazioni marinaresche comprendono una bitta sul dorso di ogni galleggiante, per il rimorchio dell’apparecchio; un gancio a scocco comandabile a distanza, sotto la parte anteriore di fusoliera per l’ormeggio; una bitta sul fianco destro della fusoliera per avvolgere il cavo dell’ancora dall’interno, attraverso lo sportello di accesso.
 
DATI TECNICI E CARATTERISTICI
                                                                                   Scala 1/72                Scala 1/48
Apertura alare                           m.19,540                  cm.27,138                cm.40,708
Lunghezza                                 m.14,100                  cm.19,583               cm.29,375
Altezza                                      m. 5,511                   cm.  7,654                cm.11,481
Lunghezza dei galleggianti       m. 9,400                   cm.13,050                cm.19,580
Apertura dei piani di coda         m. 5,500                   cm. 7,638                 cm.11,458
Carreggiata dei galleggianti      m. 5,885                    cm. 8,173                 cm.12,260
Diametro dell’elica                    m. 3,200                    cm. 4,444                 cm. 6,666
 
 
NOTE SULLA COLORAZIONE
 
Il Fiat R.S. 14 ebbe due colorazioni uniformi per le superfici superiori, rispettivamente in Verde Oliva Scuro e Grigio Azzurro Scuro, mentre in entrambi i casi le superfici inferiori erano in grigio Azzurro Chiaro.
 A proposito della prima colorazione, l’ing. Postiglioni, durante le sue ricerche sulle vernici utilizzate dalla Regia Aeronautica, trovò che nel pigmento di un Verde Oliva Scuro era presente del “blu di ferro” che esposto alle intemperie tendeva ad ossidarsi assumendo un colore brunastro cosa che avveniva anche per il deterioramento del Grigio Azzurro Scuro.
Pertanto in sede di riproduzione, qualora si voglia ottenere un velivolo operativo,sarà necessario tener conto  di quanto sopra; inoltre poiché molto spesso quando gli idro erano alla fonda o in parcheggio a terra, parti degli stessi venivano protette da coperture che preservavano maggiormente le vernici delle parti non esposte agli agenti atmosferici, è abbastanza comune vedere foto di aerei “bicolori”. Quindi è questo uno dei casi in cui occorre osservare con maggiore attenzione i documenti fotografici di riferimento.
Per quanto riguarda i codici di reparto, si nota che gli aerei dell’83° Gruppo li portavano sulla fascia bianca con numerazione di squadriglia in nero e numero individuale in rosso (170^ Squadriglia) o viceversa (186^ Squadriglia), mentre nelle altre squadriglie la numerazione trova posto davanti alla fascia bianca e solitamente è in nero (o rosso con bordo bianco) con numero individuale in bianco o rosso.
Il colore delle scritte in fusoliera appena davanti ai piani di coda, rappresenta purtroppo una incognita. Possiamo solo notare che, nelle foto appare più scuro del colore di fondo e che i caratteri sono bordati di bianco, altro non siamo in grado di dirvi.
I distintivi di reparto furono usati solo dalla 170^ Squadriglia (in fusoliera) e dalla 287^ Squadriglia in alto sulla deriva.
 
(la nota che segue viene riportata solo per completezza dell’articolo essendo superata dalla successiva aggiunta alla nota modellistica pubblicata sul Notiziario 1/08 curata da Bruno SERMARINI e dal completo e dettagliato articolo modellistico che segue, curato da Enrico CALANCHINI – n.d.r.)
 
NOTA MODELLISTICA
Purtroppo a tutt’oggi il Fiat R.S. 14 non ha goduto dell’attenzione dei produttori di kits, infatti, per quanto ne sappiamo, l’unico kit in scala 1/72 è stato commercializzato tempo fa negli Stati Uniti dalla AVIATION USK che lo ha fatto stampare nella Repubblica Ceca. Non abbiamo avuto modo di reperirlo, non siamo quindi in grado di dirvi nulla in proposito se non che si tratta di un kit “short run”.
 
 
Dal Notiziario n.1/2008   AGGIUNTA ALLA NOTA MODELLISTICA  - di Bruno SERMARINI
 
Non ho ancora costruito il modello, ma dalla sovrapposizione dei singoli pezzi ai disegni del n.3 di “ALI D’ITALIA – serie mini” non posso che confermare quanto riportato dalla relativa nota modellistica, aggiungendo qualche altro particolare :
1 – La superficie su cui deporre l’adesivo per unire le ali alla fusoliera è limitata al solo spessore dei gusci, per cui ad evitare di ottenere un modello estremamente fragile e dall’esistenza precaria, occorre aggiungere un longherone da una gondola motore all’altra.
2 – Contrariamente a quanto riportato dalle istruzioni, le aste di supporto dei due dipoli radio non sono alla stessa altezza. In realtà il supporto di destra è posizionato subito dopo (cioè verso prua) il portello di accesso al posto marconista, mentre il supporto di sinistra è posizionato subito prima (cioè verso la coda) del corrispondente finestrino.
3 – Volendo riprodurre un velivolo della 3^ Serie occorre tener presente che i montanti che collegavano i galleggianti alla fusoliera avevano, rispetto alle serie precedenti, una inclinazione diversa, come dalle viste verticali riportate dalla pubblicazione di cui sopra. Tanto per intenderci erano verticali e quasi allineati con i montanti principali.
4 – Il sedile per il puntatore-osservatore era posizionato nella mezzeria del musone e non sul lao destro come riportato su altre pubblicazioni. Probabilmente non ce ne sarebbe stato neanche lo spazio, visto che in quella posizione era invece situata una grossa bombola.
5 – Dall’esame delle foto sul Notiziario n.4/2007 e sul fascicolo “ALI D’ITALIA” citato, mi sembra che il servente della torretta Lanciani Delta non disponesse dell’installazione con sedile come invece indicato da altre pubblicazioni.
6 – Il cruscotto fornito dalla USK è abbastanza impreciso, specialmente per quanto riguarda il vano per il passaggio dell’osservatore, che avrebbe dovuto essere estremamente “snello” per raggiungere il proprio posto !
7 – I due pezzi del musone presentano qualche inesattezza, in quanto le due “ordinatine” centrali erano interne al rivestimento trasparente che era bullonato sopra di queste (qualcosa di simile alla capottina dello Ju.87) che quindi non sporgevano sopra il trasparente stesso. Inoltre il primo riquadro trasparente del musone dovrebbe essere accorciato di 3 mm.e l’altezza ridotta di 2 mm.
8 – La posizione e le dimensioni dei due portelli per le armi laterali lasciano qualche dubbio e la loro altezza dovrebbe essere ridotta di circa 1 mm. 
 
     
                   Articolo modellistico 
 

                                                                 FIAT  RS  14   - 3^ serie  -

                                                                                         -  Un eleg…..ante   idrovo…..lante  -

modello della Aviation USK - scala 1/72

                                                                                                              di  Enrico CALANCHINI

                       “Un modello in scala, come una tela d’autore, va osservato a distanza debita, per goderne l’effetto, non al microscopio, pena la delusione
                                                                                                

Gli articoli apparsi  sul n° 4/07 e 1/08  del nostro Notiziario , il primo a firma del direttore e il secondo del socio Sermarini, mi hanno dato l’imput a rimetter mano alla realizzazione iniziata e poi abbandonata anni orsono del FIAT  RS 14 ed alla stesura delle note scritte in quella occasione che trascrivo così come erano.

Nel marzo del 1976 leggendo il mensile “AEREI” ebbi l’incontro ravvicinato con l’idro RS14 descritto In un bell’articolo di Tullio Marcon, corredato da un bello spaccato di Rigato ed un tre viste a colori del maestro Mazzardi; allora non sapevo molto degli aerei della Regia, e rimasi molto attratto dal soggetto avendo già una predilezione per gli idrovolanti in genere. Non essendo avvezzo all’autocostruzione, ho sperato per anni che qualche produttore spericolato se ne sarebbe occupato .Dopo ben 25 anni qualcuno provvide a farlo  stampare in short run in scala 1/72 nella  Repubblica Ceca e precisamente la Aviation USK americana , poco dopo appariva nella scala 1/48 in resina il kit della Massimodel molto bello e costoso.
Il kit della Aviation USK al quale misi mano, presenta molte inesattezze e correzioni da me illustrate e descritte per ottenere una replica decente, riferendomi ad un 3^ serie dopo il confronto delle stampate su disegni quotati
 
Intendo ora continuarne la costruzione giunta ad un momento critico, che riguarda la non facile realizzazione in vac-u-form della vetratura del muso, e non volendo attendere invano l’uscita miracolosa di un set di correzione (magari della Falcon) sottopongo di seguito gli interventi da me effettuati sinora ,rimandando l’assemblaggio finale e la colorazione e confidando che qualcuno suggerisca come avere un buon risultato per la su citata vetratura già costatami mq. di acetato e scottature varie.
 
ALI  
Si riscontra una notevole inesattezza della corda alare a partire dalla radice che è più stretta di c/a 4 mm. che degrada fin verso l’esterno ove inizia il terminale alare. Questo difetto si può eliminare tagliando longitudinalmente le due semiali seguendo il tracciato della pennellatura dopo il bordo d’attacco attraversando le gobbe superiore e inferiore delle gondole motori. Successivamente allargando il corpo dell’ala fino a portarlo alla misura di corda esatta rinsaldando il tutto con plasticard e stucco come indi
cato alla tav. 1, si procede dopo la lisciatura, alla reincisione dei pannelli e il rifacimento di alettoni e flaps che risultano di dimensioni errate,considerando che montando i flaps abbassati questi erano solidali con i poppini delle gondole motori (lo si nota in foto dell’epoca). La modifica  che riguarda il complesso alare determina altre piccole modifiche che vanno ad interessare gli attacchi principali dei montanti degli scarponi, che vanno distaccati e reinstallati, dopo averne corretto la forma,  poiché a seguito
dell’allargamento della corda non sono più alla giusta distanza tra loro, va poi reso più credibile l’aspetto inferiore delle gondole motori le quali non sono facilmente identificabili dalle foto che ho potuto esaminare, per finire è opportuno inserire dei perni d’ incastro alla giunzione con la fusoliera.
 
CAPPOTTATURE E MOTORI
Difettano nel diametro di un mm. in meno e in lunghezza di 2 mm. in più, trascurando il mm.di diametro si possono però accorciare,  ricostruendo i flabelli e reincidendo i pannelli delle cappottature stesse e al di sotto di queste vanno allungate in avanti le prese d’aria di 2 mm. dettagliandole all’interno con due diaframmi.
I motori vanno sostituiti, perciò mi sono avvalso della confezione “Engine & Things” che riproduce i Fiat A 74 RC 38 da 840 cv .aggiungendo qualche dettaglio osservato sulle foto
 
FUSOLIERA 
Anche qui gli interventi sono numerosi, prima cosa si deve modificare la sagoma del timone verticale che non riproduce nessuna delle serie, quindi separare il governale e riposizionarlo eventualmente mosso,occorre poi innalzare l’attacco dei piani di coda, la superficie dei quali va sensibilmente ridotta sia in lunghezza che in  larghezza (tav.2)
L’errore più evidente è costituito dall’attacco ala fusoliera che va spostato verso l’alto di ben 6 mm. per poi ripristinare il pianetto  ventrale (tav.3) le finestre laterali per le armi vanno arretrate verso coda di 4 mm.e ridotte di un mm. di luce in altezza, questo farà si che l’attacco dell’ala con la corda aumentata ne determinerà l’esatta posizione, tenendo presente che il raccordo karman va  prolungato anch’esso verso coda.
Le due simulazioni di sfinestrature vicino l’abitacolo vanno eliminate e reincise a giusta misura Tenendo presente che quella a destra va forata e fornita di trasparente, questa finestra era un portello d’accesso  all’interno del quale in un telaio c’era il paracadute del marconista,volendola rappresentare aperta (verso l’esterno)dovrà essere dettagliata. L’altra finestra a sinistra sembra essere (?) un pannello chiuso, in questo caso basta reinciderla nella giusta misura. Nella parte anteriore ventrale dove prendeva posto il puntatore va praticato un incasso dove si inseriva parte della vetratura del muso che appartiene ad  un portello d’accesso alla carlinga (tav.4)
 
GALLEGGIANTI 
La lunghezza è pressoché esatta, mentre dovrebbero essere più affusolati verso le estremità posteriori, la chiglia è leggermente insufficiente in profondità:
Queste sono mancanze a mio giudizio di poco rilievo volendole trascurare, mentre invece ritengo inevitabile la modifica dei montanti principali o la loro sostituzione totale perchè errati e che vanno comunque riposizionati in virtù delle modifiche già apportate alla corda alare. Agli scarponi vanno poi aggiunte le bitte, i timoni con gli attuatori ed altri dettagli sulle superfici superiori (modanature,tappi ecc.) il redan va arretrato di 3 mm . Da rammentare la diversa posizione dei montanti minori che varia con la serie (tav.5 e foto)
 
MARSUPIO – ARMAMENTO E INTERNI 
Il marsupio ventrale va allungato di 5 mm, l’operazione è facilitata perché nella stampata ve ne sono due, basta quindi tagliarli entrambi, uno a metà l’altro 5 mm in più, ed unendoli si ottiene la giusta lunghezza.(tav. 6)  Le tre mitragliere andrebbero sostituite, oppure migliorate perché poco fedeli aggiungendovi anche le guide corrugate porta nastri dei proiettili e i serbatoi di questi. Gli interni vanno ulteriormente dettagliati ( nonostante l’aiuto delle fotoincisioni) con plasticard e strip rod (foto) riferendosi al fascicolo Ali d’Italia mini dedicato all’RS14.
 
Addenda 
La realizzazione del modello, peraltro resa difficoltosa dalle caratteristiche e  carenze da cui è afflitto per le macroscopiche inesattezze delle stampate ( non vi è alcun pezzo che non richieda modifiche o rifacimento ) si complica ulteriormente quando ci si imbatte nella necessità di ricreare ex novo la calotta trasparente anteriore con relativa struttura. Questo ha fatto si, che l’esecuzione fosse stoppata per tre anni dopo numerosi tentativi infruttuosi di realizzarla termoformata. Dopo di che ho optato per l’autocostruzione.
La pratica non mi è congeniale, ho comunque cercato prima di riprodurre l’intelaiatura con Evergreen quadre  da 1,2 mm. saldandole alle due semifusoliere unite provvisoriamente, una volta ottenuta ho provveduto alla separazione delle suddette tagliando nella mezzeria anche l’intelaiatura, riuniti i due pezzi una volta finito il lavoro di dettaglio e colorazione degli interni, ho Ritagliato a misura pezzo per pezzo tutte le sezioni che compongono la vetratura con acetato, le ho incollate sull’intelaiatura con colla vinilica, poi mediante nastro Tamiya precolorato e ritagliato a striscioline  incollate sulle giunzioni ho completando la” gabbia”
Il mio risultato non è eccellente, ma forse un buon “manico” può ottenere di più.
 
Conclusione 
Spero che queste mie osservazioni, di certo non esaustive, aiutino chi voglia accingersi alla costruzione di questo bellissimo idrovolante che secondo me è stato ingiustamente ignorato dalle ditte modellistiche, ( non solo italiane,) a favore di soggetti più oscuri e certamente meno accattivanti. Il coraggio della Aviation USK va certamente riconosciuto se non altro per averlo fregiato dell’appellativo di “famous italian warplane” visto che per le ditte di cui sopra non è “famous” affatto, tanto meno per la realizzazione di un set di correzione che avrebbe reso la costruzione meno sofferta.(forse)
 
Il velivolo rappresentato è la M.M.35703 (3^ serie) della 186^ Sq. - 83° Gr. R.M. trovato poi dagli alleati all'idroscalo di Augusta reso inservibile dal personale prima dell'evacuazione l'11 Luglio 1943.
La colorazione è stata eseguita con acrilici Puravest della serie R.A. Grigio azzurro scuro 3 - Grigio azzurro chiaro 1  desaturati e Verde anticorrosione per gli interni, le decals sono da scatola e da un foglio della Skymodels
 
 
Documentazione 
Per l’esecuzione di quanto descritto mi sono avvalso della seguente documentazione: 
Ali d’Italia serie mini n° 3 - (Bancarella Aeronautica ) 
Aerei n° 3 – 1976 - (Delta editrice ) 
Dimensione cielo n° 5 - (Bizzarri ) 
R.A. Il fronte mediterraneo - (Albertelli) 
Notiziario di plastimodellismo 4/07—1/08 - ( CMPR )
 
 
                                                                                                            
 
                                                                                                                       
 
                                                                                                          
 
                                                                                                                      
 
                                                                                                          
 
                                                                                                          
 
                                                                                                          
 
                                                                                                                            
 
                                                                                           
 
                                                                                                                     
 
                                                                                           
 
                                                                                           
 
                                                                                                                     
 
                                                                                           
 
                                                                                                          
 
 
                                                                                                                   
 
                                                                                                                   
 
                                                                                                       
 
                                                                                                                  
 
                                                                                       
 
                                                                                                                 
 
                                                                                                     
 
                                                                                                                       
 
                                                                                                     
 
                                                                                                                 
 
                                                                                                                 
 
                                                                                                     
 
                                                                                                     
 
                                                                                                     
 
                                                                                                                 
 
                                                                                                    
 
                                                                                                    
 
                                                                                                    
 
                                                                                                    
 
                                                                                                                
 
                                                                                                  
 
                                                                                                             
 
                                                                                                
 
 
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