Fiat - CMASA R.S. 14
- Il Ricognitore Stiavelli o R.S. 14 - articolo tecnico Giorgio DI GIORGIOnote modellistiche di Bruno SERMARINI
articolo modellistico di Enrico CALANCHINI
Dai Notiziari n.4/2007 e n.1/2008
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FIAT RS 14 - 3^ serie -
- Un eleg…..ante idrovo…..lante -
modello della Aviation USK - scala 1/72
di Enrico CALANCHINI
“Un modello in scala, come una tela d’autore, va osservato a distanza debita, per goderne l’effetto, non al microscopio, pena la delusione”Gli articoli apparsi sul n° 4/07 e 1/08 del nostro Notiziario , il primo a firma del direttore e il secondo del socio Sermarini, mi hanno dato l’imput a rimetter mano alla realizzazione iniziata e poi abbandonata anni orsono del FIAT RS 14 ed alla stesura delle note scritte in quella occasione che trascrivo così come erano.
Nel marzo del 1976 leggendo il mensile “AEREI” ebbi l’incontro ravvicinato con l’idro RS14 descritto In un bell’articolo di Tullio Marcon, corredato da un bello spaccato di Rigato ed un tre viste a colori del maestro Mazzardi; allora non sapevo molto degli aerei della Regia, e rimasi molto attratto dal soggetto avendo già una predilezione per gli idrovolanti in genere. Non essendo avvezzo all’autocostruzione, ho sperato per anni che qualche produttore spericolato se ne sarebbe occupato .Dopo ben 25 anni qualcuno provvide a farlo stampare in short run in scala 1/72 nella Repubblica Ceca e precisamente la Aviation USK americana , poco dopo appariva nella scala 1/48 in resina il kit della Massimodel molto bello e costoso. Il kit della Aviation USK al quale misi mano, presenta molte inesattezze e correzioni da me illustrate e descritte per ottenere una replica decente, riferendomi ad un 3^ serie dopo il confronto delle stampate su disegni quotati Intendo ora continuarne la costruzione giunta ad un momento critico, che riguarda la non facile realizzazione in vac-u-form della vetratura del muso, e non volendo attendere invano l’uscita miracolosa di un set di correzione (magari della Falcon) sottopongo di seguito gli interventi da me effettuati sinora ,rimandando l’assemblaggio finale e la colorazione e confidando che qualcuno suggerisca come avere un buon risultato per la su citata vetratura già costatami mq. di acetato e scottature varie. ALI Si riscontra una notevole inesattezza della corda alare a partire dalla radice che è più stretta di c/a 4 mm. che degrada fin verso l’esterno ove inizia il terminale alare. Questo difetto si può eliminare tagliando longitudinalmente le due semiali seguendo il tracciato della pennellatura dopo il bordo d’attacco attraversando le gobbe superiore e inferiore delle gondole motori. Successivamente allargando il corpo dell’ala fino a portarlo alla misura di corda esatta rinsaldando il tutto con plasticard e stucco come indi cato alla tav. 1, si procede dopo la lisciatura, alla reincisione dei pannelli e il rifacimento di alettoni e flaps che risultano di dimensioni errate,considerando che montando i flaps abbassati questi erano solidali con i poppini delle gondole motori (lo si nota in foto dell’epoca). La modifica che riguarda il complesso alare determina altre piccole modifiche che vanno ad interessare gli attacchi principali dei montanti degli scarponi, che vanno distaccati e reinstallati, dopo averne corretto la forma, poiché a seguito dell’allargamento della corda non sono più alla giusta distanza tra loro, va poi reso più credibile l’aspetto inferiore delle gondole motori le quali non sono facilmente identificabili dalle foto che ho potuto esaminare, per finire è opportuno inserire dei perni d’ incastro alla giunzione con la fusoliera. CAPPOTTATURE E MOTORI Difettano nel diametro di un mm. in meno e in lunghezza di 2 mm. in più, trascurando il mm.di diametro si possono però accorciare, ricostruendo i flabelli e reincidendo i pannelli delle cappottature stesse e al di sotto di queste vanno allungate in avanti le prese d’aria di 2 mm. dettagliandole all’interno con due diaframmi. I motori vanno sostituiti, perciò mi sono avvalso della confezione “Engine & Things” che riproduce i Fiat A 74 RC 38 da 840 cv .aggiungendo qualche dettaglio osservato sulle foto FUSOLIERA Anche qui gli interventi sono numerosi, prima cosa si deve modificare la sagoma del timone verticale che non riproduce nessuna delle serie, quindi separare il governale e riposizionarlo eventualmente mosso,occorre poi innalzare l’attacco dei piani di coda, la superficie dei quali va sensibilmente ridotta sia in lunghezza che in larghezza (tav.2) L’errore più evidente è costituito dall’attacco ala fusoliera che va spostato verso l’alto di ben 6 mm. per poi ripristinare il pianetto ventrale (tav.3) le finestre laterali per le armi vanno arretrate verso coda di 4 mm.e ridotte di un mm. di luce in altezza, questo farà si che l’attacco dell’ala con la corda aumentata ne determinerà l’esatta posizione, tenendo presente che il raccordo karman va prolungato anch’esso verso coda. Le due simulazioni di sfinestrature vicino l’abitacolo vanno eliminate e reincise a giusta misura Tenendo presente che quella a destra va forata e fornita di trasparente, questa finestra era un portello d’accesso all’interno del quale in un telaio c’era il paracadute del marconista,volendola rappresentare aperta (verso l’esterno)dovrà essere dettagliata. L’altra finestra a sinistra sembra essere (?) un pannello chiuso, in questo caso basta reinciderla nella giusta misura. Nella parte anteriore ventrale dove prendeva posto il puntatore va praticato un incasso dove si inseriva parte della vetratura del muso che appartiene ad un portello d’accesso alla carlinga (tav.4) GALLEGGIANTI La lunghezza è pressoché esatta, mentre dovrebbero essere più affusolati verso le estremità posteriori, la chiglia è leggermente insufficiente in profondità: Queste sono mancanze a mio giudizio di poco rilievo volendole trascurare, mentre invece ritengo inevitabile la modifica dei montanti principali o la loro sostituzione totale perchè errati e che vanno comunque riposizionati in virtù delle modifiche già apportate alla corda alare. Agli scarponi vanno poi aggiunte le bitte, i timoni con gli attuatori ed altri dettagli sulle superfici superiori (modanature,tappi ecc.) il redan va arretrato di 3 mm . Da rammentare la diversa posizione dei montanti minori che varia con la serie (tav.5 e foto) MARSUPIO – ARMAMENTO E INTERNI Il marsupio ventrale va allungato di 5 mm, l’operazione è facilitata perché nella stampata ve ne sono due, basta quindi tagliarli entrambi, uno a metà l’altro 5 mm in più, ed unendoli si ottiene la giusta lunghezza.(tav. 6) Le tre mitragliere andrebbero sostituite, oppure migliorate perché poco fedeli aggiungendovi anche le guide corrugate porta nastri dei proiettili e i serbatoi di questi. Gli interni vanno ulteriormente dettagliati ( nonostante l’aiuto delle fotoincisioni) con plasticard e strip rod (foto) riferendosi al fascicolo Ali d’Italia mini dedicato all’RS14. Addenda La realizzazione del modello, peraltro resa difficoltosa dalle caratteristiche e carenze da cui è afflitto per le macroscopiche inesattezze delle stampate ( non vi è alcun pezzo che non richieda modifiche o rifacimento ) si complica ulteriormente quando ci si imbatte nella necessità di ricreare ex novo la calotta trasparente anteriore con relativa struttura. Questo ha fatto si, che l’esecuzione fosse stoppata per tre anni dopo numerosi tentativi infruttuosi di realizzarla termoformata. Dopo di che ho optato per l’autocostruzione. La pratica non mi è congeniale, ho comunque cercato prima di riprodurre l’intelaiatura con Evergreen quadre da 1,2 mm. saldandole alle due semifusoliere unite provvisoriamente, una volta ottenuta ho provveduto alla separazione delle suddette tagliando nella mezzeria anche l’intelaiatura, riuniti i due pezzi una volta finito il lavoro di dettaglio e colorazione degli interni, ho Ritagliato a misura pezzo per pezzo tutte le sezioni che compongono la vetratura con acetato, le ho incollate sull’intelaiatura con colla vinilica, poi mediante nastro Tamiya precolorato e ritagliato a striscioline incollate sulle giunzioni ho completando la” gabbia” Il mio risultato non è eccellente, ma forse un buon “manico” può ottenere di più. Conclusione Spero che queste mie osservazioni, di certo non esaustive, aiutino chi voglia accingersi alla costruzione di questo bellissimo idrovolante che secondo me è stato ingiustamente ignorato dalle ditte modellistiche, ( non solo italiane,) a favore di soggetti più oscuri e certamente meno accattivanti. Il coraggio della Aviation USK va certamente riconosciuto se non altro per averlo fregiato dell’appellativo di “famous italian warplane” visto che per le ditte di cui sopra non è “famous” affatto, tanto meno per la realizzazione di un set di correzione che avrebbe reso la costruzione meno sofferta.(forse) Il velivolo rappresentato è la M.M.35703 (3^ serie) della 186^ Sq. - 83° Gr. R.M. trovato poi dagli alleati all'idroscalo di Augusta reso inservibile dal personale prima dell'evacuazione l'11 Luglio 1943. La colorazione è stata eseguita con acrilici Puravest della serie R.A. Grigio azzurro scuro 3 - Grigio azzurro chiaro 1 desaturati e Verde anticorrosione per gli interni, le decals sono da scatola e da un foglio della Skymodels Documentazione Per l’esecuzione di quanto descritto mi sono avvalso della seguente documentazione: Ali d’Italia serie mini n° 3 - (Bancarella Aeronautica ) Aerei n° 3 – 1976 - (Delta editrice ) Dimensione cielo n° 5 - (Bizzarri ) R.A. Il fronte mediterraneo - (Albertelli) Notiziario di plastimodellismo 4/07—1/08 - ( CMPR )
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